Passaggio a Nord Ovest e a Nord Est

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La ricerca del passaggio a Nord Ovest e del passaggio a Nord Est

Nel corso del Cinquecento la rotta atlantica per le Indie orientali scoperta da Magellano si mostrò più ardua di quella che passava per il Capo di Buona Speranza, cosa che spinse alla ricerca di altre vie marittime più brevi e agevoli che unissero l'Asia Orientale e l'Europa, passando a Nord dell'America o della stessa Europa. Si trattava della "ricerca del passaggio di Nord Ovest" e della "ricerca del passaggio di Nord Est".

Ricerche, queste, in cui si impegnarono anche la Francia e l'Inghilterra, che iniziarono ad avere forti interessi nell'Atlantico Settentrionale.

Terminati senza successo i tentativi di Giovanni e Sebastiano Caboto di trovare il passaggio a Nord Ovest, riprovò, anche in questo caso fallendo, Giovanni da Verrazzano, nel 1524 compiedo però precisi rilevamenti delle coste nord orientali degli attuali Stati Uniti.

Proseguì il loro lavoro l'inglese Sir Martin Frobisher il quale, dopo aver costeggiato la Groenlandia meridionale, scoprì la baia che porta il suo nome (1576 – 1578). Fu poi il turno di un altro inglese, John Davis, che scoprì il gruppo di isole dette Falkland. Nel 1610 Henry Hudson scoprì la grande baia canadese.

Fu poi la volta di William Baffin che cercò l'introvabile passaggio a Nord Ovest, scoprendo invece la baia chiamata col suo nome, e di Jacques Sartier che esplorò Terranova, la baia e il fiume San Lorenzo e le coste meridionali del Labrador.

Si cercò contemporaneamente il passaggio a Nord Est: i primi tentativi furono promossi dalla Compagnia inglese della Moscovia e organizzati da Sebastiano Caboto. Partirono Hugh Willoughby e Richard Chancellor, che spinsero fino al Mar Bianco, Steven Borough, che raggiunse l'isola di Vajgac, e Willem Barents, che arrivò fino alle isole Spitzbergen Ci provò anche Hudson, ma venne bloccato dai chiacci.

Nel corso della ricerca di questi passaggi non si trascurò neppure l'esplorazione dei grandi territori dell'Asia centrale e meridionale.

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Le esplorazioni che hanno portato alla scoperta di terre ignote all'uomo grazie a esploratori come Cristoforo Colombo, Marco Polo, Amerigo Vespucci e Vasco da Gama.

Da secoli e secoli l'uomo va alla ricerca di nuovi Paesi per motivi militari, economici, politici e scientifici: nel secondo millennio a.C. i Fenici si spinsero sino alla Spagna e all'Africa, nel quinto secolo a.C. il cartaginese Annone guidò una spedizione che portò fino al Golfo di Guinea. Grazie ad Alessandro Magno si ebbero conoscenze geografiche dell'Asia.

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Sul finire del Duecento Marco Polo ebbe il merito di farci conoscere l'Estremo Oriente per mezzo del suo lungo viaggio intrapreso alla volta dell'Asia (rimase in questi territori per più di quindici anni, in seguito ai quali ritornò a Venezia); Bartolomeo Diaz, circa duecento anni più tardi, cominciò i suoi primi viaggi passando per il Sud delle coste africane fino a doppiare Capo di Buona Speranza, in Sudafrica, nonchè estremità meridionale della Penisola del Capo.

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